Pubblicato sul catalogo Arrivi e Partenze_Mediterrano, GIUDA edizioni (2012)
Alban Muja insegue con ironia la possibilità infinita della nominazione, come atto creativo e autonomo, forma indiscutibilmente artistica consegnata a ciascuno di noi.
Nella deriva identitaria molteplice e transitoria che ha travolto parte dell’Europa orientale (ma a cui non è insensibile anche la restante geografia), il tema dei nomi è diventato un leitmotiv inquietante e a volte barbarico, ma che può trovare anche una leggerezza ironica, un valore positivo se indagata con lo sguardo malinconico del giovane artista
In Tonys l’obiettivo fotografico immortala in un’istantanea che ricorda feste tradizionali o occasioni ufficiali, un gruppo di bambini, nati tutti nel 1999, chiamati dai genitori “Tonyblair” in onore dell’ex primo ministro inglese, politico che sostenne con vigore l’indipendenza kosovara e che è considerato un eroe dagli albanesi di questa parte del mondo. Anche Palestina e Tibet partono dalla stessa indagine: un giovane uomo e una giovane donna di Pristina che raccontano le motivazioni per cui portano il nome di un Paese estero. Nominare sostiene un figlio è una sorta di atto creativo primario e in queste deviazioni dalla tradizione Muja sembra intravedere il cambiamento: in queste scelte prevale la cesura rispetto alla tradizione di nominare i bambini con i nomi dei parenti defunti, ma c’è anche la ricerca di una storia nella storia, di un omen/nomen nascosto, che gioca a volte brutti scherzi. Come ci si sente ad essere albanese del Kosovo e chiamarsi con il nome di uno stato che non esiste? La geografia ufficiale gioca brutti scherzi e l’identità fragile e in bilico del Kosovo sembra essere una rifrazione della vicenda palestinese nella lettura di Muja. .In Blue Wall Red Door il nome confonde i luoghi e l’orientamento: gli abitanti utilizzano altri sistemi, visto che i nomi delle strade negli ultimi anni sono cambiati continuamente e non possono essere l’ancora per raggiungere il proprio obiettivo.
Cresciuto in uno spazio artistico successivo all’internazionale affermazione di artisti come Anri Sala e Marina Abramovic, Muja condivide la stessa attenzione all’impatto etico e alla riflessione politica in senso alto dell’arte, coniugata ad una nuova arma, senza dubbio indolore, che è l’ironia. È evidente inoltre la concentrazione sull’aspetto privato, individuale della ricerca: microstorie che emanano con forza la dialettica politica internazionale, ma che allo stesso tempo sono piccoli granelli e non una spiaggia.
I suoi lavori sono stati esposti a Vienna e Berlino in spazi pubblici e in molte galleria dei Paesi dell’ex Yugoslavia.
Born 10. 09.1980 in Mitrovica, Kosovo, Lives in Prishtina, Kosovo
Solo exhibitions (last 3 years) :
2012 Its all about names, Muzej in Galerije Mesta KC Tobacna 001’, Ljubljana Slovenia
2011 Politics of naming, Myymala2 Gallery Helsinki, Finland
2010 What’s In A Name?, UnionDocs NY, USA
From east to the southwest, Able Kulturverein, Berlin Germany
2009 All around, Siz Gallery, Rijeka, Croatia
Group exhibitions (last 3 years) :
2012 Cross-Time Stories, Wallach Art Gallery – Columbia University, New York
Archive V - Security and insecurity, Açıkekran Yeni Medya Sanatları Galerisi, Istanbul Turkey
White, CDA Projects, Istanbul Turkey
2011 Pixxelpoint 2011, Nova Gorica Slovenia
Roaming, Teatro Margherita, Bari Italy
Not So Distant Memory, Delaware Contemporary Center for Arts, USA
Cross Border Experience, Škuc Gallery, Ljubljana Slovenia
Not So Distant Memory, Cyberfest, St Petersburg Russia
URBAN MAPS, Tina B, Prague Contemporary Art Festival, Prague Czech Republic
VIDEO/ COLLAGE: Architecture, DAZ / Architect’s association, Zagreb Croatia
Ironapplause.net, exhibition of the YVAA, Slovak National Gallery, Bratislava Slovakia
Spaceship Yugoslavia, NGBK Berlin Germany
Re-Locate’ Apartment Project, Istanbul Turkey
LAMPEMUSA, Archeological Museum, Lampedusa Italy
PRIVATE | PUBLIC taking space -- > making space, Skopje Macedonia
255 804 km², Brot Kunsthalle, Vienna Austria
6th VIENNAFAIR, Wien, Austria
Balkan Trafik, Brussels, Belgium
Supermarket 2011 – the artist-run art fair in Stockholm, Sweden
Big Screen Project, The Center For Book Arts, ARTspace Media Art NY USA
2010 14 international short film, Winterthur Switzerland
Double bind, Center for contemporary art ‘Casa Masaccio’ Corso Italy
Sings of Futility, -Multimeridijan ’10, Pula Croatia
Art forum Berlin, Germany
Word for Word, Without Words’ Mestna Galerija / City Museum, Ljubljana Slovenia
SCREENSAVER, Open Video Projects, Gorizia - Italy
255.804 km2, Mestna Galerija / City Museum, Ljubljana Slovenia
Qui Vive?, Moscow International Biennale, Moscow Russia
The Another Side of The Coin, Škuc Gallery, Ljubljana Slovenia
LONDON LOVES, Vitrine Gallery. London UK
5th VIENNAFAIR, Wien, Austria
Contemporary art fair artbrussels Brussels, Belgium
Berlinale, 60 film festivale, Berlin Germany
5th Video Festival ‘Catodica, Trieste Italy
Biennale Quadrilaterale 3/Biennale OFF, Museum of Modern and Contemporary Art, Rijeka Croatia
Spasticus Artisticus, Ceri Hand Gallery, Liverpool UK
albanmuja.blogspot.com