L’Accademia di Rimini? Molto fashion

Il nostro viaggio tra le occasioni formative nell'ambito delle vocazioni artistiche tocca oggi la spiaggia di Rimini. No, non quella degli ombrelloni a pioggia e delle piadinerie a strisce: esiste dietro la spiaggia una città che produce cultura visiva, che ha una tradizione importante nell'ambito in particolare della moda. Viene dall'epoca del merletto e del ricamo: lo segnalava già Elisa Ricci, moglie del più noto Corrado Ricci e grande storica di quest'arte, che in Romagna c'erano tesori inesplorati. Ora ovviamente tutto è mutato: ma questo scorcio storico ci permette di capire che il corso di Design indirizzo Fashion non è un vezzo da Accademia paritaria.

Nata nel 2001 come sezione distaccata della LABA di Brescia, l'Accademia riminese si concentra sulla progettazione artistica d'impresa. Oltre al Design, la Fotografia e il Graphic Design sono i percorsi triennali legalmente riconosciuti che si possono scegliere. La sede è vicinissima alla stazione, comoda quindi anche per i pendolari, e la sua organizzazione, molto improntata alla costruzione di gruppi classe non troppo numerosi e all'utilizzo di device individuali, ricorda alcune accademie di stampo anglosassone dedicate alle arti applicate. Non ci sono le lauree specialistiche, ovvero i corsi biennali successivi al triennio, ma si può accedere a quelli di qualsiasi altra Accademia.

C'è invece un Master in Fashion System Design: un percorso più breve e più prettamente professionalizzante All'Accademia insegnano docenti giovani, ma già affermati, come il giovane designer cesenate Cannolicchio, e anche docenti che hanno fatto la storia di altre accademie come il pittore Vittorio d'Augusta. Vincenzo Izzo, che proviene da Ravenna e che qui ha dato avvio alla sua carriera, insegna da anni tra la città di Fellini e Perugia.

Ci sono molti studenti che da altre città limitrofe prediligono Rimini, anche da città in cui operano altri istituti formativi: piace lo stile professionale, l'attenzione individualizzata allo studente, l'ambiente quasi scolastico, da classe, eppure aperto alle sinergie con il territorio. Anche se ovviamente essendo un'Accademia paritaria la retta è più salata delle accademie pubbliche.

Margherita Golfarelli, ex studentessa della Laba di Rimini e ora a 30 anni parte della diaspora creativa in Australia , ci racconta così la sua esperienza: “Come in molti altri ambienti l'esperienza la fanno le persone: ai tempi sono stata fortunata ad avere non solo docenti che ti spronavano a sperimentare ed accogliere il fallimento come parte del processo di creazione, ma anche una serie di studenti che venendo da background diversi ti ispiravano e coinvolgevano costantemente.

Il corso di Storia dell'Arte è stato il primo a fondare le basi per l'approccio metodologico a una ricerca che va a fondo alle questioni (non solo d'arte) e che porto tutt'ora con me nel mio lavoro. Il corso di Graphic Design più che andare troppo sul tecnico, mi ha permesso di spingere il modo di trovare e realizzare idee oltre il semplice fatto estetico. Nell'insieme la mia è stata un'esperienza molto bella, ma mi rendo conto che chi non è molto determinato o ha chiarezza in cosa vuole fare, alla Laba ci si può perdere un po' per strada. Bisogna quindi avere le idee chiare e non andare a tentoni. Io dopo la triennale sono andata a Milano e poi 6 anni a Londra dove ho fatto l'illustratrice e la graphic designer. Ora sono a Melbourne dove faccio la designer on the go, e qui si può fare!  

E quando le chiedo quali sono le cose più importanti del clima riminesi non esita: “Sei molto seguito - non sei un numero, e hai la possibilità di partecipare a lezioni con studenti di altri corsi e migliorare l'approccio multidisciplinare”. E il lavoro fotografico che correda questo articolo conferma sicuramente questa linea.

Per maggiori informazioni http://accademia.rimini.it.

Su Margherita Golfarelli http://apricot-juice.com